Il “Formulario per il Segnalamento” 1° ed il suo successivo aggiornamento, se non sono opere uniche2° certamente sono molto rare. Infatti il primo risulta edito nel 1908 come emerge dalla data posta in calce alle istruzioni a firma del Direttore Generale della P.S. Leonardi, mentre la pubblicazione del secondo, in assenza di datazione editoriale, va collocata intorno al 1921 3°. Si tratta in assoluto della prima pubblicazione a carattere divulgativo endogeno in materia di polizia scientifica che, concepita e realizzata presso “La Scuola di Polizia
” (1903) ed aggiornata nella seconda edizione presso la neonata “ Scuola di Polizia Scientifica” (1919), è stata destinata dalla Direzione Generale di P.S. agli operatori di polizia investigativa presso tutte le Questure , gli Uffici provinciali e gli Uffici Circondariali di pubblica sicurezza 4°.
In particolare l’edizione del 1908, è probabilmente pervenuta all’Ufficio Provinciale di Pubblica Sicurezza di Arezzo, ove prestava servizio una brigata di Guardie di Città comandate da un Delegato di Polizia alle dirette dipendenze del Prefetto, intorno agli anni 1911-1914 quando furono creati in Italia, in concomitanza con l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale avvenuta nel 1913, “circa cinquecento posti di rilievo segnaletico e dattiloscopico, dislocati presso tutti gli uffici provinciali e circondariali di Pubblica Sicurezza,…” 5°.
Infatti, fra la fine dell’ottocento ed i primi anni del novecento, si colloca il sorgere e la diffusione della criminalistica come scienza investigativa autonoma che coniuga ed applica pragmaticamente alle indagini di polizia le esperienze scientifiche provenienti dalla medicina legale, dalla psichiatria, dalla biologia e dall’antropologia. In quel momento storico particolarmente fecondo, erano già maturati e si erano diffusi , nel settore del “segnalamento e dell’identificazione”, gli studi antropometrici del francese Alphonse Bertillon 6° contemporanei a quelli medico-psichiatrici di Cesare Lombroso 7° esposti nell’opera “L’Uomo delinquente” nonché a quelli dattiloscopici ad opera dell’inglese Francis Galton 8°. Ricerche e scoperte scientifiche internazionali, che presto usciranno dal campo teoretico e di verifica sperimentale delle varie scienze per trovare una prima sintesi applicativa interdisciplinare nell’impianto della cartella antropologica- biografica dei devianti, dei delinquenti e dei recidivi. Già ipotizzata nei suoi studi dal Bertillon che ne concepiva la sua composizione con l’affiancamento dei dati antropometrici a quelli descrittivi e fotografici, la scheda “antropologica-biografica del delinquente” estesa a quella dattiloscopica nella nuova classificazione ufficializzata nel 1906 dal Gasti 9)- venne concepita in Italia ed elaborata con l’ausilio proprio del Gasti da Salvatore Ottolenghi . Quest’ultimo, con geniale intuizione, ne estese i principi metodologici al “ritratto parlato”, concepito per cristallizzare le tracce del reato e tutti i particolari presenti nel luogo del crimine, ponendo per la prima volta “il sopralluogo” al centro dell’indagine di polizia quale fase essenziale degli accertamenti istruttori del processo penale.
Collaboratore ed assistente di Cesare Lombroso nei primi anni degli studi, titolare della cattedra di Medicina Legale presso l’Università di Siena dal 1893, ideatore dei corsi didattici di polizia scientifica che tenne presso l’Università Toscana sin dal 1896, l’Ottolenghi venne nominato nel 1903 dal Ministro dell’Interno Zanardelli alla Direzione dell’allora denominata Scuola di Polizia, ruolo che mantenne, unitamente alla Cattedra di Medicina Legale presso l’Università Regia di Roma, ininterrottamente sino al 1933.
La scuola, sede dei periodici corsi annuali per funzionari e per gli agenti di pubblica sicurezza, era anche sede del gabinetto di Polizia Scientifica di Roma. Inizialmente ubicata nelle Carceri Nuove di Via Giulia fu presto trasferita in quello delle Mantellate ove rimase sino al 1956. Centro didattico, punto di incontro fra ricercatori di diverse scienze ed esso stesso luogo di ricerca , di sperimentazione diretta e di verifica degli studi in corso, era anche il luogo deputato a gestire il “Casellario Centrale di Segnalamento ed Identificazione”, che diventerà progressivamente strumento essenziale di riferimento nazionale ed internazionale per le investigazioni nella lotta alla criminalità.- Dell’evoluzione, dell’organizzazione sul territorio, dei risultati della Polizia Scientifica e dei vari settori operativi presenti nella Scuola Superiore di Polizia, ne diamo ampio stralcio pubblicando, contestualmente all’edizione digitalizzata dei due formulari, la relazione tenuta dall’Ottolenghi nell’agosto del 1930 in Anversa al 3° Congresso Internazionale di Polizia.
Il Formulario per il Segnalamento, quindi, concepito e realizzato nel 1908 presso La Scuola di Polizia
in Roma, costituisce il primo strumento di diffusione su tutto il territorio nazionale di una metodologia descrittiva del pregiudicato, omogenea ed uniforme per tutti gli Uffici di Polizia. Fissa una terminologia precisa per focalizzare i vari connotati del viso e del corpo, i segni particolari comuni o eccezionali, ponendoli in relazione speculare al materiale fotografico in modo tale da associare alla descrizione linguistica la sua immagine rappresentativa. Si disciplina, così, l’omologazione pratica di tutto il metodo del segnalamento descrittivo che unificato a quello dattiloscopico va a costituire i dati salienti della scheda “antropologica-biografica del delinquente” che gli operatori di polizia dovevano realizzare . Esso rappresenta, per quanto ancora connotato da elementi di empiricità, il primo passo nella progressiva formazione di una cultura scientifica diffusa a cui si legano le indagini di polizia ed il sistema di identificazione del reo o del deviante ai fini social-preventivi , repressivi e processuali.
Lo stesso Ottolenghi, a cinque lustri dalla sua embrionale costituzione, nella relazione congressuale di Anversa del 1930, così descriveva l’organizzazione sul territorio del sistema di segnalamento :- “Gli Uffici di P.S. hanno l’obbligo di sottoporre a segnalamento tutte le persone conosciute o non conosciute, italiane o straniere, fermate per sospetti od arrestate per un qualsiasi reato, e tutte le persone che diano il benché minimo sospetto che possano turbare l’ordine sociale (prostitute, pazzi, alcolizzati, ecc.) nonché tutte le prostitute straniere, anche se non fermate od arrestate, all’atto della loro iscrizione in case di tolleranza, e ciò in seguito ad accordi internazionali presi alla Convenzione di Ginevra. Infine gli uffici di P.S. hanno l’obbligo di segnalare tutti i cadaveri di persone da identificare.
Per ciascuna persona segnalata vengono redatti due cartellini ed un foglietto dactiloscopico di controllo. Un cartellino resta all’ufficio segnalatore, che lo mette in apposito casellario in ordine alfabetico e all’occorrenza lo utilizza come segnalamento non classificabile, e cioè per accertamenti di identità entro piccoli gruppi di persone, l’altro cartellino ed il foglietto viene trasmesso al Casellario Centrale di Segnalamento e Identificazione, il quale fa le ricerche di precedenti in base ai caratteri che presentano le impronte digitali e informa gli uffici interessati dell’esito delle ricerche stesse.
Le persone identificate solo in casi rarissimi impugnano l’avvenuta identificazione. In questi casi si procede a regolare dimostrazione della identificazione fatta.”.
Il secondo formulario, denominato “Formulario descrittivo per il Segnalamento”, persa la collaborazione con Gasti divenuto Questore di Milano, è frutto della collaborazione, intercorsa nel 1921, fra l’Ottolenghi ed Enrico Ferri 10, fondatore in Roma della scuola di applicazione giuridico-criminale. Realizzato in seno alLa Scuola di Polizia
Scientifica, la cui istituzione è formalizzata da dettato legislativo nel 1919 3° , costituisce “il perfezionamento e l’aggiornamento dell’impianto della cartella antropologica- biografica” elaborata nel 1908.
Esso rappresenta il risultato del fisiologico sviluppo degli studi sull’identificazione ed il segnalamento, ed è il chiaro segno di come la scuola criminale positiva italiana, che già aveva inciso nell’evoluzione della scienza giuridica entrando nella disciplina processual penalistica del codice del 1913, abbia allargato ulteriormente il suo campo di influenza e di applicazione nell’ambito forense.
Nei primi anni venti del novecento, i Gabinetti di Polizia Scientifica presenti solo nelle più importati Questure , possono offrire alla magistratura, attraverso l’applicazione di regole e metodologie scientifiche, un più solido impianto probatorio sull’autore e sul luogo del crimine. Infatti, il segnalamento descrittivo, che abbiamo visto nei formulari pubblicati, si accompagna alla pratica del segnalamento dattiloscopico il cui sistema di classificazione decadattiloscopico di Giovanni Gasti verrà applicato ininterrottamente sino al 2000, ed è sorretto nella pratica operativa dall’applicazione della metodologia in materia di sopralluogo con il ritratto parlato del luogo del crimine 11, offrendo così un apporto decisivo alla formazione del quadro accusatorio.
Documenti Scaricabili
Formulario per il segnalamento 1908
Formulario per il segnalamento 1921
Relazione di Salvatore Ottolenghi
Note:
1°) La prima e seconda edizione dei “Formulari per il Segnalamento” sono presenti nella “raccolta dei materiali storici” gelosamente custoditi dal Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura di Arezzo che si ringrazia sentitamente per averne concesso una copia digitalizzata alla Sezione dell’ANPS locale ai fini della presente pubblicazione.
2°) L’affermazione circa la rarità dei Formulari per il Segnalamento pubblicati, risiede sulla constatazione che nell’unica pubblicazione storica dedicata alla Polizia Scientifica in occasione della celebrazione del suo centenario fondativo –edita dalla Laurus Robuffo nel gennaio del 2004 col titolo “La Polizia Scientifica 1903-2003” con testi e ricerche compiute dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale-Servizio della Polizia Scientifica– non vengono né citati né riprodotti, mentre quale Formulario per il Segnalamento viene indicata e parzialmente riprodotta, a Pag. 56 dell’opera citata, la sua Terza ed ultima Edizione pubblicata nell’ottobre del 1930-Anno IX quale Estratto del Bollettino Ricerche – numero unico- .
3°) La seconda edizione del formulario, titolata “Formulario per il Segnalamento Descrittivo” va collocata fra il 1919 ed il 1925 in quanto nel 1919, in concomitanza con l’istituzione del Corpo Agenti Investigativi (RD 14.8.1919 nr.1442) seguito nel breve al Discioglimento delle Guardie di Città e della costituzione della Guardia Regia (RD 2.10.1919 nr. 2790) , viene regolarizzata l’istituzione della Scuola di Polizia (Ormai esistente di fatto da circa 16 anni) con il RD. del 7.12.1919 nr.2504 (Pubblicato sulla G.U.del Regno nr. 11 del 15.01.1920) prendendo la denominazione di “Scuola di Polizia Scientifica”. Tale denominazione verrà mantenuta sino al 1925, quando pochi giorni dopo la costituzione del Corpo Agenti di P.S.(RD. 2.4.1925 nr.383) con R.D.Legge 5.4.1925 nr.441 la Scuola di Polizia Scientifica viene trasformata in Scuola Superiore di Polizia. Sulla scorta dei riferimenti storico- normativi descritti, riportando la copertina della seconda edizione del Formulario lo specifico riferimento alla Scuola di Polizia Scientifica – Servizio di Segnalamento, ne consegue che la sua elaborazione e pubblicazione non può che essere avvenuta negli anni fra 1919 ed il 1925.
4°) Proprio nel 1919 in coincidenza con la costituzione del Corpo degli Agenti Investigativi (RD 14.8.1919 nr.1442), veniva ampliata l’istituzione delle sedici Questure già esistenti – Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Venezia, Palermo, Catania, Messina, Livorno, Verona, Bari, Ancona e Padova- a tutti i 69 capoluoghi di provincia ed in Arezzo l’Ufficio Provinciale di Pubblica Sicurezza veniva elevato al rango di Questura. Gli Uffici, secondo notizie sommarie che debbono essere confermate, pare fossero ubicati nella parte alta della Città, sembra proprio nell’edificio che ospita la famosa Casa del Petrarca, e ciò prima di subire i tre successivi trasferimenti storici in via Cavour, a Poggio del Sole ed infine nell’attuale sede di Via Filippo Lippi-
5°) Il riferimento storico è tratto da pag. 63 dell’opera “ La Polizia Scientifica- 1903-2003” edito da Laurus Robuffo nel 2004, ove si evidenzia come nel nuovo codice di procedura penale , entrato in vigore nel 1913, per la prima volta si attribuisce significato probatorio ai rilievi tecnici quale portato delle indagini svolte dal magistrato o dall’ufficiale di Polizia Giudiziaria. D’altro canto il Nuovo Codice di Procedura Penale licenziato dal Ministro della Giustizia Finocchiaro Aprile aveva visto la collaborazione del Zanardelli, lo stesso che dieci anni prima, quale Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’Interno, con Decreto del 25.10.1903 aveva istituito presso il Ministero dell’Interno il corso pratico di polizia scientifica.
6°) Alphonse Bertillon (1853-1913), pioniere del segnalamento scientifico fu il primo a trasferire un metodo scientifico negli atti di polizia giudiziaria. Concepì ed elaboro la tecnica del segnalamento antropometrico, fondata sulla misurazione di undici parti del corpo umano desunte dalla scienza medica e dall’analisi statistica. Vi accompagnò il metodo descrittivo e quello fotografico, concependo la creazione del cartellino fotosegnaletico che definì il “ritratto parlato del delinquente”.
7°) Cesare Lombroso (1823-1909), medico e padre dell’antropologia criminale, maestro di Salvatore Ottolenghi che collaboro alla stesure dell’opera “L’Uomo Delinquente”, docente di psichiatria a Pavia dove creò la scuola di medicina legale e di sperimentazione, favorì con i suoi studi e le sue ricerche la nascita della criminologia (Nuova branca di studi scientifici creata da Raffaele Garofalo, studioso e magistrato) influenzandone l’evoluzione sino ai primi del novecento. Fu con Enrico Ferri e Raffaele Garofalo fra i massimi esponenti della scuola positiva.
8°) Francis Galton (1822-1911), ebbe il merito di dare veste scientifica alla scoperta intuitiva di William Herschel (che comprese come l’impronta digitale nella sua unicità permettesse l’identificazione della persona), elaborando una prima classificazione delle impronte digitali che ebbe modo di perfezionare con la collaborazione di Edward Henry e che ebbe grande diffusione in Inghilterra e nei paesi del Commonwealth sino a quando non si affermo a livello internazionale la classificazione decadattiloscopica del Gasti.
9°) Giovanni Gasti (1869-1939), a Lui è ascrivibile l’elaborazione materiale, sotto la direzione di Salvatore Ottolenghi del primo formulario del segnalamento redatto e diffuso nel 1908, si dedicò assiduamente nei primi anni del novecento alla studio delle impronte digitali di cui perfezionò la classificazione decadattiloscopica già nel 1904 e che presentò ufficialmente al VI Congresso Internazionale di Antropologia Criminale tenutosi a Torino il 28.4-3.5.1906. Concepì la creazione del Bollettino Ricerche, pubblicato dal gennaio del 1913, smantellando il metodo delle ricerche a stampa e telegrafiche, fu nominato Capo dei neonati servizi segreti interni dal 1916 al 1918, ed il 13.4.1919 venne nominato reggente della Questura di Milano. Il 4.6.1919, dopo appena cinquanta giorni di reggenza, redigeva il famoso “Rapporto Gasti” sui fasci d’azione milanesi e sulla figura di Benito Mussolini.
10°) Enrico Ferri (1856-1929), avvocato, politico, deputato e docente universitario nella cattedra di Diritto Penale anche in Roma, allievo di Cesare Lombroso, come l’Ottolenghi, fu fondatore della Scuola Positiva che aveva eretto “il metodo della sperimentazione” quale base della verifica scientifica. Convinto assertore della funzione che aveva la criminalistica nel processo penale, a differenza del Lombroso che ne curò i profili medico legali e psichiatrici il Ferri ne approfondì gli studi sotto il profilo sociale ed economico, rispondendo alla matrice socialista del suo pensiero.
11°) Particolarmente significativa la redazione del fascicolo dei Rilievi Tecnici redatti in data 19 giugno 1924 da Ugo Sorrentino sull’autovettura in cui venne ucciso il Deputato Giacomo Matteotti , rilievi che permisero di individuare ed estrarre le impronte digitali di Amerigo Dumini e Albino Volpi indentificati e condannati come due degli esecutori materiali del delitto (Pag.66-67 La Polizia Scientifica 1903-2003- opera citata).
Bibliografia:
- “La Polizia Scientifica 1903-2003-Cento Anni-“ Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio Polizia Scientifica- Pubblicato gennaio 2004- Laurus Robuffo.
- “La Scuola Superiore di Polizia” relazione svolta ad Anversa in occasione del 3° Congresso Internazionale di Polizia (agosto 1930)- Salvatore Ottolenghi
- “La Polizia Scientifica Italiana: Prima nel mondo dal XIX secolo” articolo di Donato D’Urso pubblicato su sito Storia in network
- “La vita e l’opera di Giovanni Gasti” di Maddalena G. e Mattutino G. presentata il 24.3. 2006 in Alessandria alla Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato quale relazione introduttiva sul tema Problemi di identificazione personale e di patologia forense: da Gasti ai “mass disasters” contemporanei.
Arezzo 10 Febbraio 2023
Presidente
Guido Chessa
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